PEČERSKA LAVRA

Il Monastero delle Grotte di Kiev

di Salvatore Marra

Indice

Kiev, una città bellissima

Kiev è senza dubbio una città ancora poco conosciuta e per nulla invasa dal turismo di massa occidentale, ma non per questo poco interessante, anzi. Proprio questa sua caratteristica autenticità la rende molto affascinante e merita davvero di essere visitata, oltre al fatto di essere una delle mete più economiche d’Europa.

Ho trascorso a Kiev un intero weekend, vagando in lungo e in largo per le viuzze del centro, in cerca di storie e dettagli curiosi, e non solo.

In questo articolo però non mi soffermerò a lungo sul fine settimana trascorso nella capitale ucraina (per il quale a breve pubblicherò un racconto apposito nella sezione “fughe nel weekend“), ma vi parlerò di uno dei luoghi che mi ha maggiormente colpito : Pečerska Lavra, o chiamato anche il Monastero delle Grotte (lett. Lavra “Лавра” = monastero e Pečerska “Печерська” = grotta).

Pečerska Lavra

Si tratta di un complesso monastico fondato nel 1051 dai monaci Antonio e Teodosio all’interno di alcune grotte situate sul monte Berestov, a pochi chilometri dall’attuale centro storico della capitale.  Inizialmente fuori dalle mura di Kiev, nel corso dei secoli il monastero fu inglobato nella città vera e propria.

Oggi il monastero di Pečerska Lavra ospita la residenza del Metropolita di Kiev, la guida spirituale della Chiesa ortodossa ucraina, ed è costituito da tanti edifici di culto ortodossi con le caratteristiche cupole dorate. Tuttavia le suggestive grotte sono ancora parte integrante del monastero; stretti e bui cunicoli dove si trovano le tombe di eremiti e santi, meta ogni giorno di numerosi pellegrini.

Pečerska Lavra - Kiev

La storia di Pečerska Lavra

Per ripercorrere la storia di questo complesso religioso bisogna fare riferimento a quanto scritto sulla figura di San Teodosio da San Nestor, il primo storico russo che visse e lavorò a Kiev. Egli, nel descrivere la vita del santo e delle sue opere, fornì numerosi dettagli sulla fondazione e sull’evoluzione del monastero, di cui egli stesso fu diacono.

Il primo che usufruì delle grotte sul monte fu Sant’Ilarione, all’epoca prete di Kiev, il quale, cercando un posto dove praticare la propria fede lontano dal caos cittadino, trovò una piccola grotta sul monte Berestov a ridosso del fiume Dnepr; e lì rimase per molto tempo in preghiera.

Alcuni anni dopo giunse Antonio, un monaco eremita, che si stabilì nella stessa grotta e fondò con altri monaci che sopraggiunsero successivamente (suoi primi adepti, tra i quali vi erano Baarlam, Nikon e lo stesso Teodosio) il primo nucleo del monastero.

Con la rapida crescita del numero dei monaci, fu necessario nominare un Padre Superiore che potesse tenere le redini del gruppo e del monastero ; dopo varie riflessioni, il compito fu assegnato a Teodosio.

Sotto la sua direzione il monastero, fino ad allora costituito da una serie di grotte unite fra loro, venne decisamente ampliato strutturalmente : egli costruì nuove celle, la cattedrale della Madre di Dio, consacrata nel 1089 e altri edifici destinati ai lavori dei monaci, come ad esempio la pittura delle icone sacre.

A partire dal 1240 fino all’inizio del XIV secolo il monastero di Pečerska Lavra fu più volte attaccato dai tartari e subì incursioni mongole, mentre a partire dal XVI secolo si espanse molto rapidamente : furono costruite diverse chiese di unica ed inimitabile bellezza, caratterizzate da memorabili cupole dorate, e acquisiti molti terreni circostanti.

Nel corso del XVII e del XVIII secolo il Monastero delle grotte fu protagonista di ulteriori ampliamenti e rettifiche che gli conferirono l’odierno aspetto e rendendolo una delle più riuscite strutture in stile barocco e rococò.

Si arrivò cosi alla Pecherska Lavra dell’età contemporanea, un complesso di monasteri che si divide in due parti : quello Superiore, costruito sulle “Grotte Vicine” (più recenti), lunghe 400m, larghe 1m e alte 2m, e uno Inferiore, costruito sulle “Grotte Lontane“, geologicamente più antiche.

Agli inizi del XX secolo all’interno del monastero vi era una tipografia, una fabbrica di candele, di mattoni, di vetro, e perfino un albergo per i pellegrini e un ospedale.

Ma presto il luogo dovette attraversare anni estremamente buii e terribili, a causa delle persecuzioni da parte del regime sovietico. Durante la rivoluzione di ottobre del 1917 numerosi furono i monaci e i sacerdoti uccisi, in particolare l’omicidio del Metropolita Vladimir di Kiev il 25 gennaio 1918 fu uno degli eventi più tragici della storia del Lavra.

Dopo anni di crisi, il monastero fu completamente chiuso nel 1930, con la fucilazione e l’esilio degli ultimi monaci rimasti. Ma nonostante tutto questo, numerosi erano ancora i fedeli che continuarono a recarsi lì sul monte a pregare.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la cattedrale venne completamente distrutta, e le funzioni religiose ebbero luogo tra le rovine. Solo a partire dal 1950 iniziarono lavori di restauro su larga scala e il monastero fu parzialmente riaperto, nonostante enormi ostacoli e divieti imposti dal regime sovietico ateo. Le pressioni da parte del regime divennero nel corso degli anni sempre più forti a tal punto che il monastero fu nuovamente chiuso nel 1960.

Solo nel 1988, in occasione del millesimo anniversario della Rus’ di Kiev, (il grande principato di cui la città fu capitale nel X secolo) il monastero di Pečerska Lavra iniziò a intravvedere una nuova luce, e la svolta ci fu nel 1990, quando fu inserito dall’ Unesco nella lista dei siti patrimonio dell’ Umanità, a testimonianza del suo grande valore storico.

Nel mese di agosto del 2000 la celebre Cattedrale è tornata al suo antico splendore e numerosi altri edifici in questi ultimi anni sono stati ricostruiti e altri sono in fase di ristrutturazione.

Oggi il Monastero di Pečerska Lavra ospita al suo interno diversi musei come quello del libro, il museo delle arti decorative ucraine e, infine, il museo dei tesori storici ucraini. 

Miti e leggende

Numerose furono le leggende e le storie che accompagnarono il monastero di Pečerska Lavra nel corso dei secoli, alcune davvero bizzarre che mi hanno molto in curiosito.

I monaci del Lavra credevano che i corpi degli eremiti che dopo tre anni non si erano ancora decomposti fossero santi, e per questo motivo conservavano e veneravano le loro mummie.
Durante il Medioevo, nel periodo di massimo splendore, la fama delle grotte arrivò fino ad Ovest, e vari viaggiatori e pellegrini si spingevano fino a Kiev per visitarle. Rimanevano tutti folgorati dal labirinto e dalle mummie del Lavra: mercanti italiani di fine ‘500 raccontavano spesso di cunicoli lunghi 80 miglia; e c’è chi giurò addirittura che quelle catacombe portassero fino a Mosca!
Leggende infondate ovviamente, che però rendono bene lo stupore di chi si addentra per quei minuscoli e lunghissimi cunicoli bui, facendosi strada tra mummie di vecchi eremiti, icone spettrali e piccole e lugubri cappelle scavate nella roccia.

La visita

Visitare il monastero di Pečerska Lavra non è così semplice : poche informazioni, pochi cartelli e un po’ di confusione generale dovuta all’immenso viavai dei pellegrini non aiutano. A testimonianza di un luogo ancora poco abituato alla presenza di turisti stranieri.

Il Lavra Inferiore, dove si trovano le grotte visitabili, è gratuito; il Lavra Superiore ha un biglietto d’ingresso di circa 4 euro.

In generale, il consiglio che vi do è di fare quello che fanno i pellegrini.  Vi consiglio in particolare di fare una passeggiata nel parco del Lavra Inferiore, tra le piccole cappelle circondate da vecchie signore, uomini barbuti e giovani devote che portano fiori e candeline.

E soprattutto andate in esplorazione dei cunicoli: mettetevi in coda insieme agli altri pellegrini e comprate una candelina dalla “signora delle icone” presente all’ingresso. Le grotte non sono illuminate!!
Seguite i pellegrini e cercate di mescolarvi a loro nella lunga fila che cammina nelle catacombe: la parte accessibile ai turisti è veramente limitata, mentre quella per i fedeli è grandissima e tutta da esplorare. 

E’ vietatissimo fare foto, e direi anche quasi impossibile, dato che è all’interno è buio pesto. Rinunciateci. 

Concentratevi piuttosto a respirare gli incensi, ad ascoltare i canti dei preti in preghiera con i pellegrini; osservate il fervore con cui questi baciano le icone e le mummie, incamminatevi per tutte le diramazioni dei cunicoli fino a trovare le celle più remote (profonde fino a 15m).
Spostandosi nel Lavra Superiore, devo dire che gli edifici sono molto più belli da fuori che da dentro. Interessante è il Refettorio della Chiesa di Sant’Antonio e San Teodosio : è tutto affrescato e con grandi spazi dove passeggiare in solitudine.

Impressioni e consigli

Il mio impatto personale con il monastero di Pečerska Lavra è stato abbastanza strano: innanzitutto c’è da dire (o meglio, da confessare, mea culpa) che non lo conoscevo, quindi sono arrivato sul luogo parecchio impreparato e anche con poche aspettative.

Ma non appena entrato nel sito, ho avuto davvero la sensazione di respirare un’ aria di spiritualità fuori dal comune. Anche se non mi ritengo una persona così particolarmente spirituale, mi hanno sempre interessato i luoghi di culto, che ho sempre trovato affascinanti, specie nell’est Europa.

Quindi il mio consiglio è (senza dubbio) di visitare assolutamente questo luogo, ne rimarrete piacevolmente sorpresi.

 

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